giovedì 7 giugno 2012

Brindisi, per la morte di Melissa manette a un benzinaio di 68 anni


Bomba a scuola, un fermo 
"Una vendetta personale"
[foto del colpevole]

LECCE
«Ho preparato e messo io quella bomba». È Giovanni Vantaggiato, titolare di un deposito di carburanti agricoli di 68 anni, abitante a Copertino - nel Salento, tra Brindisi e Lecce - l’uomo ritenuto il responsabile dell’attentato compiuto sabato 19 maggio alle 7.38 del mattino davanti alla scuola superiore «Francesca Laura Morvillo Falcone» di Brindisi in cui ha perso la vita Melissa Bassi, 16 anni, mentre altre sue sette compagne di scuola sono rimaste gravemente ustionate.


L’uomo è stato fermato ieri sera dopo essere stato interrogato a lungo per tutta la giornata in questura a Lecce. All’interrogatorio ha preso parte il procuratore della Direzione distrettuale antimafia Cataldo Motta. Nella tarda serata la confessione.


Vantaggiato, sposato e padre di due figlie, è stato incastrato da alcuni video nei quali compare in prossimità dell’istituto poco prima dell’esplosione delle bombole di gas tenute insieme da un innesco comune. Altri video hanno ripreso un’auto intestata a sua moglie che è transitata più volte sulle strade del polo scolastico poco prima dello scoppio assassino.


È la pista locale, dunque, a dare un nome ed un volto allo stragista che ha ucciso Melissa e ferito gravemente le sue compagne di scuola. Escluso il terrorismo, la strategia della tensione, esclusa anche la pista che aveva portato ad ipotizzare un’azione degli anarcoinsurrezionalisti del Fai.


Nella notte restano però ancora molti dubbi sul movente. Nel corso della giornata si sono inseguite diverse voci, nessuna delle quali confermata ufficialmente: vendetta privata per problemi di debiti o risentimento verso il preside della scuola Angelo Rampino. O, ancora, che alla base del gesto di Vantaggiato ci fosse una truffa subita da oltre 300 mila euro.


Qualche settimana prima della strage, infatti, era arrivato a conclusione al tribunale di Brindisi - che si trova proprio alle spalle della scuola - un processo che vedeva coinvolto come vittima il titolare del deposito carburanti di Copertino.


Vantaggiato sarebbe rimasto vittima di una truffa di oltre 300 mila euro per una fornitura di carburante e si sarebbe sentito vittima di malagiustizia, poiché il processo non era finito con la condanna di tutti gli imputati.


La decisione di prendere di mira la scuola sarebbe stata assunta, dunque, senza alcun motivo specifico riconducibile all’istituto ma solo per evitare le misure di sicurezza al palazzo di Giustizia.


L’altra ipotesi è che il benzinaio 68 enne possa aver agito per rancore nei confronti del preside dell’istituto «Morvillo», Angelo Rampino. Il dirigente scolastico, che abita a Trepuzzi, nel 2003 ha patteggiato una condanna per abusi sessuali ai danni di una trentenne sua vicina di casa. Altre ipotesi si riferiscono a vicende familiari nelle quali sarebbe coinvolto il preside. Avrebbe potuto essere lui, insomma, l’uomo che l’attentatore voleva punire. Ha pagato Melissa mentre altre sue compagne di scuola sono ancora ricoverate in gravi condizioni.


Tra tutte, la più grave resta Veronica Capodieci, 15 anni, che al momento dello scoppio era poco lontano da Melissa investita in pieno dall’esplosione. Veronica è stata ricoverata prima a Brindisi poi a Lecce, ora è a Pisa dove è in cura per riprendersi dalle ustioni e dalle fratture.


Fiori e i manifesti con la foto di Melissa davanti all'Istituto Morvillo Falcone di Brindisi


FONTE LA STAMPA


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