martedì 5 giugno 2012

Rischio sismico: Alessandro Martelli prevede un terremoto al sud?





I terremoti possono essere previsti? La diatriba (che dovrebbe essere squisitamente di carattere scientifico e troppo spesso sconfina nella fantascienza o nella superstizione) è sempre aperta. Ogni qualvolta un sisma sconvolge un'area più o meno vasta del nostro paese provocando danni e lutti la domanda sorge spontanea nell'opinione pubblica, stuzzicata sul tema dai media a caccia di uno scoop: non era possibile conoscere in anticipo dell'arrivo del fenomeno?


Per mesi si è parlato, dopo il terremoto de L'Aquila del 6 Aprile 2009, di come uno sconosciuto geologo, Giampaolo Giuliani, sostenesse di avere sviluppato un modello in grado di prevedere l'arrivo dei terremoti, un modello basato su dati empirici ricavati sul campo (l'emissione, o meglio l'aumento dell'emissione di un tipo particolare di gas dalla crosta terrestre). La scienza ufficiale ha bocciato in toto questo presunto metodo di previsione, questo nonostante ci siano molti in rete (non in ultimo Beppe Grillo e il suo blog) disposti a credergli.


Giuliani non è più il solo che sostiene di poter prevedere l'arrivo di un terremoto. Da qualche settimana circolano in rete le parole di Alessandro Martelli, l'ingegnere che dirige il centro di ricerche Enea di Bologna. Martelli ha lanciato un allarme amplificato dal recentissimo sisma in Emilia Romagna: Il sud Italia è a rischio, si teme l'arrivo di un terremoto che potrebbe essere devastante, fino a 7,5MW sulla scala Richter.


Ma su cosa si basano le certezze di Martelli? Partiamo col dire che l'ingegnere è molto più prudente di quanto si potrebbe intuire leggendo semplicemente i titoloni sparati dai giornali. Le sue non sono vere previsioni, ma soprattutto queste "previsioni" non sono nemmeno sue. Le elaborazioni che ritengono probabile, nel giro di un anno o due, un fenomeno sismico nel sud Italia derivano dagli algoritmi sviluppati in Italia dall’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) e dall’Università di Trieste.




Fisica teoretica dunque: per semplificare fino all'inverosimile si tratta di quella branca della fisica moderna impegnata anche nella costruzione di modelli matematici in grado di predire dei fenomeni non direttamente verificabili sperimentalmente. Bisogna dirlo chiaramente, nessuno, nemmeno l'Ing. Martelli è in grado di dire con precisione "quando", "dove" e "con quale intensità" si verificherà un terremoto. Basti pensare che l'algoritmo non è in grado di specificare nemmeno la regione del territorio che potrebbe manifestare sciami sismici e che il nostro paese viene diviso in tre "macro aree": Nord, Centro e Sud.
Insomma, ciò che davvero rimane da affrontare (ed è in questa direzione che lo stesso Martelli vorrebbe che venissero interpretati i suoi "avvertimenti") è il tema della prevenzione: tutto il paese, in special modo zone ad alto rischio sismico come la Calabria che non viene colpita da terremoti di una certa entità da un lungo periodo, dovrebbero essere pronte ad affrontare l'emergenza e dovrebbero lavorare per la prevenzione. Cercare di predire il luogo e la data di un sisma rimane un obiettivo per la scienza, ancora lontano dall'essere raggiunto.




FONTE YAHOO

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